Descrizione
La storia del Lanificio Conte è legata alle origini della produzione tessile nella Val Leogra e alla nascita del sistema fabbrica che portò, come conseguenza, sviluppo sociale e urbanistico. Nel 1906 Alvise Conte assume la direzione dell'azienda di famiglia e promuove una nuova crescita sostituendo vecchi fabbricati con moderni edifici.
Si demolisce anche il neogotico Palazzo Mengotti per costruire una nuova sala tessitura. Il nuovo edificio è progettato nel 1906 dall'ingegnere Carlo Letter e realizzato in calcestruzzo armato brevetto Hennebique con copertura a Shed, tipologia e materiale assolutamente all'avanguardia per l'epoca.
Trattasi di un tipo di copertura particolarmente usato nell'architettura industriale con il quale si riesce ad ottenere un'illuminazione diurna molto uniforme. Il sistema Hennebique viene per la prima volta pubblicizzato in Italia dagli ingegneri Ferrero e Porcheddu, titolari dell'omonimo studio di Torino, nel 1894 avendo essi la rappresentanza dei "solai incombustibili Hennebique".
Questo nuovo spazio tessitura ha una superficie di ca 1300 mq: le campate perimetrali hanno una copertura in piano mentre la restante parte di tetto presenta una triplice serie di falde in vetro inclinate a dente di sega con orientamento verso nord. Lo spazio interno dell'edificio è intervallato da bianchi pilastri di trenta centimetri che non interrompono il campo visivo.
I progetti dell'ing. Letter sono conservati presso la biblioteca del Politecnico di Torino. A Schio il cemento armato sarà utilizzato nuovamente per ragioni strutturali e di resistenza al fuoco nel 1908 dall'architetto Ferruccio Chemello per gettare loggione e solai del Teatro Civico.
Il restauro di questo fabbricato, portato a termine nel 2013 grazie all'impegno del Comune di Schio e con il concorso finanziario della Regione del Veneto, restituisce alla Città un pregevole spazio polifunzionale.